venerdì 10 febbraio 2012

Lo specchio di Sylvia Plath

Sylvia Plath, Antonia Pozzi e Alda Merini. Tre poetesse straordinarie, di epoche diverse con stili e contenuti diversi, che hanno donato al mondo versi straordinari. Eppure nella loro diversità esiste un sottile "filo rosso" che le lega. La malattia mentale e il tentativo di guarire in Sylvia e Alda. Il gesto estremo in Sylvia e nella milanese Antonia Pozzi (1912-1938). Senza voler entrare nel merito di queste biografie sofferte e laceranti...credo che la poesia abbia donato loro la possibilità di aprirsi al mondo offrendo nuovi strumenti di comprensione dell'infinito. E la letteratura mondiale per questo è loro grata. 
La statunitense Plath, che amo, morendo purtroppo a 31 anni, non ha avuto la possibilità di fare un percorso di maturità e crescita poetica come la Merini. La tanto osannata Alda (che sta ricevendo celebrazioni postume superiori a quelle ricevute in vita)...ha creato poesia straordinaria nonostante la sofferenza mentale. La sua geniale poesia è il frutto sofferto-gioioso di una lacerante esistenza, e se Sylvia (nella foto)  fosse vissuta fino ai giorni nostri avrebbe di certo superato la Merini. 

Oggi offro ai lettori una poesia di Sylvia Plath (1932-1963):

Specchio (dalla raccolta "Attraversando l'acqua")

Sono esatto e d'argento, privo di preconcetti.
Qualcunque cosa io veda subito l'inghiottisco
tale e quale senza ombra di amore o disgusto.

Io non sono crudele, ma soltanto veritiero-
quadrangolare occhio di un piccolo iddio.
Il più del tempo rifletto sulla parete di fronte.
E' rosa, macchiettata. Ormai da tanto la guardo che la
sento
un pezzo del mio cuore. Ma lei c'è e non c'è.
Visi e oscurità continuamente ci separano.
Adesso io sono un lago. Su me si china una donna
cercando in me di scoprire quella che lei è realmente.

Poi a quelle bugiarde si volta: alle candele o alla luna.
Io vedo la sua schiena e la rifletto fedelmente.
Me ne ripaga con lacrime e un agitare di mani.
Sono importante per lei. Anche lei viene e va.

Ogni mattina il suo viso si alterna all'oscurità.
In me lei ha annegato una ragazza, da me gli sorge
incontro
giorno dopo giorno una vecchia, pesce mostruoso.

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