Nelle serate di venerdì 30 novembre e di venerdì 14 dicembre (dalle ore 21), presso l'associazione culturale Officine del Sole di Saronno, condurrò il laboratorio di poesia intitolato "Il poeta sei tu".
Si tratta di due incontri, non lezioni frontali, indirizzati agli appassionati di poesia. Insieme leggeremo e scriveremo poesie partendo dal presupposto che la "materia" del poetare è tutta contenuta in noi stessi. Nel profondo della nostra anima, nei meandri della nostra psiche, nelle esperienze vissute esistono i contenuti da dipanare e trasformare in poesia.
Lo scopo? Sono fermamente convinto che tutti possiamo essere poeti di noi stessi. Non per manie di grandezza o smisurato ego, bensì perché scrivere poesie è terapeutico e creativo. Scrivere e leggere poesie ci aiuta a scavare dentro noi stessi, per comprendere la nostra vera natura e la nostra posizione nel mondo.
Gli obiettivi del laboratorio sono ambiziosi, ma credo fattibili. Con un po' di motivazione riusciremo a guardare il senso del nostro poetare.
Desidero infine ringraziare, fino da ora per la loro cordiale ospitalità, Alessia Pierri e Cristina Laudi, le responsabili di Officine del Sole. Per info: www.officinedelsole.net; cell. 347-9011903
mercoledì 28 novembre 2012
lunedì 12 novembre 2012
Corso di sabbia...di Samuel Beckett
Seguo questo corso di sabbia che scorre
tra i ciottoli e la duna
la pioggia d'estate piove sulla mia vita
su me la mia vita che mi sfugge mi insegue
e finirà il giorno del suo inizio
caro istante ti vedo
in questa tenda di bruma che indietreggia
dove non dovrò più calpestare quelle lunghe soglie mobili
e vivrò il tempo di una porta
che si apre e si richiude
martedì 23 ottobre 2012
venerdì 19 ottobre 2012
Il falconiere...di Giulia Fossati
UN FALCONIERE
Ho visto un falconiere
abitare in una casa di paglia
aspettava sulla soglia
quegli artigli da temere
era buio e il cielo nero pece
ma due occhi tondi tondi invece
sempre più vicini
vento tra i pini
ali aperte tra l'arietta
quel braccio travolto
dalle ali della civetta
desiderio dissepolto
di un uomo inibito
o forse impigrito.
MADRE
Madre, baita di montagna
all'interno camino acceso
legna ardente rossa
scoppietta nel silenzio notturno
al di fuori oscurità
sentiero fangoso
cielo senza stelle
nubi gravide
ritorno nel rifugio
Madre, baita di montagna.
Ricevo e volentieri pubblico due poesie di Giulia Fossati. Grazie Giulia! Enrico
giovedì 11 ottobre 2012
Il dono di...Leonard Cohen
è più vicino alla pace delle poesie
ma se in dono
ti portassi il silenzio
(perché io conosco il silenzio)
diresti allora
Questo non è il silenzio
è un'altra poesia
e me lo restituiresti.
mercoledì 26 settembre 2012
Come la nebbia...di Leonard Cohen
Come la nebbia non lascia cicatrici
Come la nebbia non lascia cicatrici
sul verde cupo della collina,
così non ne lascia il mio corpo su di te, né mai ne lascerà.
Quando il vento e il falco s'incontrano,
che cosa rimane di duraturo?
Allo stesso modo ci incontriamo,
io e te,
per poi rigirarci e dormire
Come tante notti resistono
senza la luna né una stella,
così anche noi resisteremo,
quando uno di noi sarà via, lontano.
mercoledì 5 settembre 2012
mercoledì 29 agosto 2012
I doni...di Jorge Luis Borges
"Poesia dei doni" di Jorge Luis Borges
Ringraziare voglio il divino
labirinto degli effetti e delle cause
per la diversità delle creature
che compongono questo singolare universo,
per la ragione, che non cesserà di sognare
un qualche disegno del labirinto,
per il viso di Elena e la perseveranza di Ulisse,
per l’amore, che ci fa vedere gli altri
come li vede la divinità,
per il saldo diamante e l’acqua sciolta,
per l’algebra, palazzo dai precisi cristalli,
per le mistiche monete di Angelus Silesius,
per Schopenhauer,
che forse decifrò l’universo,
per lo splendore del fuoco
che nessun essere umano può guardare senza uno stupore antico,
per il mogano, il cedro e il sandalo,
per il pane e il sale,
per il mistero della rosa
che prodiga colore e non lo vede,
per certe vigilie e giornate del 1955,
per i duri mandriani che nella pianura
aizzano le bestie e l’alba,
per il mattino a Montevideo,
per l’arte dell’amicizia,
per l’ultima giornata di Socrate,
per le parole che in un crepuscolo furono dette
da una croce all’altra.
per quel sogno dell’Islam che abbracciò
mille notti e una notte,
per quell’altro sogno dell’inferno,
della torre del fuoco che purifica,
e delle sfere gloriose,
per Swedenborg,
che conversava con gli angeli per le strade di Londra,
per i fiumi segreti e immemorabili
che convergono in me,
per la lingua che, secoli fa, parlai nella Northumbria,
per la spada e Tarpa dei sassoni,
per il mare, che è un deserto risplendente
e una cifra di cose che non sappiamo,
per la musica verbale dell’Inghilterra,
per la musica verbale della Germania,
per l’oro, che sfolgora nei versi,
per l’epico inverno,
per il nome di un libro che non ho letto: Gesta Dei per Francos
per Verlaine, innocente come gli uccelli,
per il prisma di cristallo e il peso d’ottone,
per le strisce della tigre,
per le alte torri di San Francisco e dell’isola di Manhattan
per il mattino nel Texas,
per quel sivigliano che stese l’Epistola Morale
e il cui nome, come egli avrebbe preferito, ignoriamo,
per Seneca e Lucano, di Cordova,
che prima dello spagnolo scrissero
tutta la letteratura spagnola,
per il geometrico e bizzarro gioco degli scacchi,
per la tartaruga di Zenone e la mappa di Royce,
per l’odore medicinale degli eucalipti,
per il linguaggio, che può simulare la sapienza,
per l’oblio, che annulla o modifica il passato,
per la consuetudine,
che ci ripete e ci conferma come uno specchio,
per il mattino, che ci procura l’illusione di un principio
per la notte, le sue tenebre e la sua astronomia,
per il coraggio e la felicità degli altri,
per la patria, sentita nei gelsomini
o in una vecchia spada,
per Whitman e Francesco d’Assisi, che scrissero già questa poesia,
per il fatto che questa poesia è inesauribile
e si confonde con la somma delle creature
e non arriverà mai all’ultimo verso
e cambia secondo gli uomini,
per Frances Haslam, che chiese perdono ai suoi figli
perché moriva così lentamente,
per i minuti che precedono il sonno,
per il sonno e la morte,
per due tesori occulti,
per gli intimi doni che non elenco,
per la musica, misteriosa forma del tempo.
lunedì 23 luglio 2012
Invictus...di William Ernest Henley
Dal profondo della notte che mi avvolge,
Nera come il pozzo senza fondo che va da un polo all'altro,
Ringrazio qualunque dio possa esistere
Per la mia anima indomabile.
Nella stretta morsa delle circostanze
Non mi sono tirato indietro né ho gridato
Sotto i colpi avversi della sorte
Il mio capo sanguina, ma non si china.
Oltre questo luogo di rabbia e lacrime
Incombe solo l'orrore dell'ombra
Eppure, la minaccia degli anni
Mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto sia stretta la porta,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.
Invictus, mai sconfitto! E' la poesia che Nelson Mandela spesso recitava nei lunghi anni di carcerazione, nel suo Sudafrica.
martedì 17 luglio 2012
Cuore nostro...di Ivan Sirtori
Cuore nostro
che aneli ai cieli
suscita il tuo chiaro lume
cresca il tuo ingegno
sia fatta la tua verità
come in cielo così in terra;
dona oggi il nostro fuoco quotidiano
e sospingi a te i nostri aneliti
come noi li sospingiamo
nel mondo che è là fuori
e non cedere all'inazione
ma muovici con ardore
Amen.
da "Identità" di Ivan Sirtori (2001)
che aneli ai cieli
suscita il tuo chiaro lume
cresca il tuo ingegno
sia fatta la tua verità
come in cielo così in terra;
dona oggi il nostro fuoco quotidiano
e sospingi a te i nostri aneliti
come noi li sospingiamo
nel mondo che è là fuori
e non cedere all'inazione
ma muovici con ardore
Amen.
da "Identità" di Ivan Sirtori (2001)
venerdì 13 luglio 2012
Il primo amore...di Hank
un tempo
quando avevo 16 anni
c'era solo qualche scrittore
a darmi speranza
e conforto.
a mio padre non piacevano
i libri e
a mia madre neppure
(perché non piacevano al babbo)
specie i libri che prendevo io
in biblioteca:
D.H. Lawrence
Dostoevskij
Turgenev
Gorkij
A. Huxley
Sinclair Lewis
e altri.
avevo la mia camera da letto
ma alle 8 di sera
bisognava filare tutti a nanna:
"il mattino ha l'oro in bocca,"
diceva mio padre.
poi gridava:
"LUCI SPENTE!".
allora mettevo la lampada
sotto le coperte
e continuavo a leggere
sotto la luce calda e nascosta:
Ibsen
Shakespeare
Cechov
Thurber
Conrad Aiken
e altri.
mi offrivano una opportunità e qualche speranza
in un posto senza opportunità
speranza,
sentimento.
....
senza quei libri
non sono del tutto sicuro
di cosa sarei diventato:
delirante;
parricida;
idiota;
buonoannulla.
quando mio padre gridava
"LUCI SPENTE!"
son sicuro che lo terrorizzava
la parola ben tornita
e immortalata
una volta per tutte
nelle pagine migliori
della nostra più bella
letteratura.
ed essa era lì
per me
vicina a me
sotto le coperte
più donna di una donna
più uomo di un uomo.
era tutta per me
e io
la presi.
Primo amore di Charles Bukowski (da "Quando eravamo giovani" 1977)
quando avevo 16 anni
c'era solo qualche scrittore
a darmi speranza
e conforto.
a mio padre non piacevano
i libri e
a mia madre neppure
(perché non piacevano al babbo)
specie i libri che prendevo io
in biblioteca:
D.H. Lawrence
Dostoevskij
Turgenev
Gorkij
A. Huxley
Sinclair Lewis
e altri.
avevo la mia camera da letto
ma alle 8 di sera
bisognava filare tutti a nanna:
"il mattino ha l'oro in bocca,"
diceva mio padre.
poi gridava:
"LUCI SPENTE!".
allora mettevo la lampada
sotto le coperte
e continuavo a leggere
sotto la luce calda e nascosta:
Ibsen
Shakespeare
Cechov
Thurber
Conrad Aiken
e altri.
mi offrivano una opportunità e qualche speranza
in un posto senza opportunità
speranza,
sentimento.
....
senza quei libri
non sono del tutto sicuro
di cosa sarei diventato:
delirante;
parricida;
idiota;
buonoannulla.
quando mio padre gridava
"LUCI SPENTE!"
son sicuro che lo terrorizzava
la parola ben tornita
e immortalata
una volta per tutte
nelle pagine migliori
della nostra più bella
letteratura.
ed essa era lì
per me
vicina a me
sotto le coperte
più donna di una donna
più uomo di un uomo.
era tutta per me
e io
la presi.
Primo amore di Charles Bukowski (da "Quando eravamo giovani" 1977)
mercoledì 6 giugno 2012
Come essere bambino....di Transtromer
Come essere bambino e un'offesa inaudita
è infilata sulla testa come un sacco
attraverso le maglie del sacco si intravvede il sole
e si sentono canticchiare i ciliegi.
Ma non serve, la grande offesa
copre la testa e il tronco e le ginocchia
e ci si muove sporadicamente
ma non si gioisce della primavera.
Sì, un berretto scintillante tiralo giù sul volto
fissa lo sguardo attraverso le maglie.
Nella baia brulicano gli anelli d'acqua in silenzio.
Foglie verdi oscurano la terra.
(La lugubre gondola - Bur Rizzoli - a cura di Gianna Chiesa Isnardi)
è infilata sulla testa come un sacco
attraverso le maglie del sacco si intravvede il sole
e si sentono canticchiare i ciliegi.
Ma non serve, la grande offesa
copre la testa e il tronco e le ginocchia
e ci si muove sporadicamente
ma non si gioisce della primavera.
Sì, un berretto scintillante tiralo giù sul volto
fissa lo sguardo attraverso le maglie.
Nella baia brulicano gli anelli d'acqua in silenzio.
Foglie verdi oscurano la terra.
(La lugubre gondola - Bur Rizzoli - a cura di Gianna Chiesa Isnardi)
mercoledì 9 maggio 2012
E' proibito...di Pablo Neruda
È proibito
piangere senza imparare,
svegliarti la mattina senza sapere che fare
avere paura dei tuoi ricordi.
È proibito non sorridere ai problemi,
non lottare per quello in cui credi
e desistere, per paura.
Non cercare di trasformare i tuoi sogni in realta'.
È proibito non dimostrare il tuo amore,
fare pagare agli altri i tuoi malumori.
È proibito abbandonare i tuoi amici,
non cercare di comprendere coloro che ti stanno accanto
e chiamarli solo quando ne hai bisogno.
È proibito non essere te stesso davanti alla gente,
fingere davanti alle persone che non ti interessano,
essere gentile solo con chi si ricorda di te,
dimenticare tutti coloro che ti amano.
È proibito non fare le cose per te stesso,
avere paura della vita e dei suoi compromessi,
non vivere ogni giorno come se fosse il tuo ultimo respiro.
È proibito sentire la mancanza di qualcuno senza gioire,
dimenticare i suoi occhi e le sue risate
solo perche' le vostre strade hanno smesso di abbracciarsi.
Dimenticare il passato e farlo scontare al presente.
È proibito non cercare di comprendere le persone,
pensare che le loro vite valgono meno della tua,
non credere che ciascuno tiene il proprio cammino
nelle proprie mani.
È proibito non creare la tua storia,
non avere neanche un momento per la gente che ha bisogno di te,
non comprendere che cio' che la vita ti dona,
allo stesso modo te lo puo' togliere.
È proibito non cercare la tua felicita',
non vivere la tua vita pensando positivo,
non pensare che possiamo solo migliorare,
non sentire che, senza di te,
questo mondo non sarebbe lo stesso.
non sentire che, senza di te, questo mondo non sarebbe lo stesso.
mercoledì 2 maggio 2012
L'illusione...di Emily Dickinson
Fammi un quadro del sole -
posso appenderlo in camera mia
e fingere di scaldarmi
mentre gli altri lo chiamano "Giorno!".
Disegna per me un pettirosso - su un ramo -
così sognerò di sentirlo cantare
e quando nei frutteti cesserà il canto -
ch'io deponga l'illusione.
Dimmi se è vero che fa caldo a mezzogiorno -
se sono i ranuncoli che "volano"
o le farfalle che "fioriscono".
E poi, sfuggi il gelo sopra i prati
e la ruggine sugli alberi.
Dammi l'illusione che questi due - ruggine e gelo -
non debbano arrivare mai!
venerdì 13 aprile 2012
Meditazione attiva...di Tomas Tranströmer
La recente scomparsa della poetessa polacca Wislawa Szymborska (Nobel 1996), in testa alle classifiche delle vendite di libri con la raccolta "La gioia di scrivere" (Adelphi 2009), pone degli interrogativi interessanti. Primo fra tutti: perché ci si accorge dei poeti soltanto a scomparsa avvenuta? Si tratta di un naturale disinteresse per il mestiere del poeta o perché vendono pochissimo? I lettori assidui di questo blog si sono già dati una risposta. La poesia rappresenta un indotto bassissimo nel complesso circuito editoriale commerciale, prova ne è che un romanziere, un saggista o un politico riescono a vendere centinaia di migliaia di copie, mentre di poeti ricchi non si ha notizia.
A cosa serve allora fare poesia? Ci offre una risposta illuminante il Nobel 2011, lo svedese Tomas Tranströmer:
"Le mie poesie sono luoghi di incontro. Vogliono stabilire un legame inatteso tra parti della realtà che le lingue e i modi di vedere convenzionali sono soliti mantenere separate. Le poesie sono meditazioni attive che non vogliono addormentare ma ridestare".
mercoledì 4 aprile 2012
Il povero poeta...di Czeslaw Milosz
Czeslaw Milosz, poeta di lingua polacca, nasce in Lituania nel 1911. Premio Nobel per la letteratura è stato dissidente del regime comunista polacco. Mentre viveva ed insegnava negli Stati Uniti gli scioperanti del sindacato Solidarnosc commemoravano le vittime degli scontri con le sue poesie. E' morto a Cracovia, nella sua Polonia, nel 2004. Il suo canto è lieve e solenne al tempo stesso, molto profondo. Buona lettura!
Il povero poeta
Il primo movimento è il canto,
libera voce che riempie le valli e le montagne.
Il primo movimento è la gioia,
che però viene sottratta.
E dopo che il sangue si mutò negli anni,
e mille sistemi planetari nacquero e si estinsero nel corpo,
siedo, poeta capzioso e iroso,
con occhi malignamente socchiusi,
e soppesando la penna nella mano
medito vendetta.
Drizzo la penna, e butta gemme e foglie, si ricopre di fiori,
spudorato è il profumo di quest'albero, perché là
nel mondo reale
alberi così non crescono, ed è come un affronto
fatto alla gente che soffre il profumo di quest'albero.
C'è chi trova rifugio nella disperazione, dolce
come un tabacco forte, un bicchiere di vodka
bevuto nell'ora della perdita.
Per altri c'è la speranza degli stupidi
rosea come un sogno erotico.
Altri ancora trovano pace idolatrando la patria,
e può durare a lungo, ma non più di quanto
ancora dura l'Ottocento.
Ed a me è data una speranza cinica,
perché da quando ho aperto gli occhi ho visto solo
bagliori sinistri e stragi,
svilimento, ingiustizia, e la ridicola
infamia dei boriosi.
Data mi è una speranza di vendetta
sugli altri e su me stesso,
perché ero colui che sapeva
e da questo non trasse alcun vantaggio.
Il povero poeta
Il primo movimento è il canto,
libera voce che riempie le valli e le montagne.
Il primo movimento è la gioia,
che però viene sottratta.
E dopo che il sangue si mutò negli anni,
e mille sistemi planetari nacquero e si estinsero nel corpo,
siedo, poeta capzioso e iroso,
con occhi malignamente socchiusi,
e soppesando la penna nella mano
medito vendetta.
Drizzo la penna, e butta gemme e foglie, si ricopre di fiori,
spudorato è il profumo di quest'albero, perché là
nel mondo reale
alberi così non crescono, ed è come un affronto
fatto alla gente che soffre il profumo di quest'albero.
C'è chi trova rifugio nella disperazione, dolce
come un tabacco forte, un bicchiere di vodka
bevuto nell'ora della perdita.
Per altri c'è la speranza degli stupidi
rosea come un sogno erotico.
Altri ancora trovano pace idolatrando la patria,
e può durare a lungo, ma non più di quanto
ancora dura l'Ottocento.
Ed a me è data una speranza cinica,
perché da quando ho aperto gli occhi ho visto solo
bagliori sinistri e stragi,
svilimento, ingiustizia, e la ridicola
infamia dei boriosi.
Data mi è una speranza di vendetta
sugli altri e su me stesso,
perché ero colui che sapeva
e da questo non trasse alcun vantaggio.
mercoledì 28 marzo 2012
Poesia dall'anima..3 poeti dal vivo. Reading a Cassago
Poesia dall'anima. E' questo il titolo del reading che si terrà domani, giovedì 29 marzo (alle ore 21) alla Biblioteca comunale di Cassago Brianza. Assieme a me, sul palco dell'auditorium, si esibiranno dal vivo i poeti Grazio Caliandro e Carlo Arrigoni. Caliandro leggerà dal suo ultimo libro "Canti brevi" (Quaderno dell'Acàrya - n. 38 - 2010) degli splendidi versi scritti in forma di haiku giapponesi. L'altro compagno di "avventura", Arrigoni, reciterà alcuni versi da "Incandescente" ultimo sua pubblicazione edita da Di Felice. Per quanto mi riguarda, dopo i reading alle Biblioteche di Paderno Dugnano e Baranzate, e il laboratorio "Liberi di leggere", tenutosi lo scorso ottobre al Carcere di San Vittore di Milano, torno a presentare le poesie dal mio primo e unico libro "Sfumature di un mondo interiore". La serata, ad ingresso libero, darà la possibilità agli autori e al pubblico di interagire e conoscere le prospettive di una poesia autoprodotta, indipendente, non accademica, molto carica però di significati e sensi. L'uomo nell'universo, essere creatura nel creato, esistere amando. Questi gli spunti di riflessione che offriremo e cercheremo di afferrare.
martedì 27 marzo 2012
Scrivo il vento...di Nunzio Buono
Nel deserto dei nostri giorni
ci siamo tolti le parole
nascondendoci dentro
gli attimi di memoria
il vivere
ha scritto nuovi passi sui passi di ieri
e ci siamo inventati diversi ai domani
rubando per sopravvivere
l'amore all'amore
e così
che i tramonti avevano altri cieli
altri occhi
da cui guardare il mare
Dalle ferite
dei giorni in scadenza
il silenzio
mi rende tutte le sue voci
e mi trova solo
alla fermata della sera
a ricordare
i segreti della vita
e a rimettere le foglie
staccate ai rami
nei giusti colori
nei giusti pensieri
Nei deserti di noi
non scorre più quella vena di fiume
dove io ero l'altra sponda a lambirti i fianchi
e tu perla tra le perle dei miei sassi
perché
dove sono ora
è tempo di parole, e l'esilio
che mi scopre a scrivere
ha le mie mani
e dalle mie mani la sabbia
ha il vento.
ci siamo tolti le parole
nascondendoci dentro
gli attimi di memoria
il vivere
ha scritto nuovi passi sui passi di ieri
e ci siamo inventati diversi ai domani
rubando per sopravvivere
l'amore all'amore
e così
che i tramonti avevano altri cieli
altri occhi
da cui guardare il mare
Dalle ferite
dei giorni in scadenza
il silenzio
mi rende tutte le sue voci
e mi trova solo
alla fermata della sera
a ricordare
i segreti della vita
e a rimettere le foglie
staccate ai rami
nei giusti colori
nei giusti pensieri
Nei deserti di noi
non scorre più quella vena di fiume
dove io ero l'altra sponda a lambirti i fianchi
e tu perla tra le perle dei miei sassi
perché
dove sono ora
è tempo di parole, e l'esilio
che mi scopre a scrivere
ha le mie mani
e dalle mie mani la sabbia
ha il vento.
giovedì 22 marzo 2012
Giornata mondiale della poesia...addio Tonino
Ieri, mercoledì 21 marzo, mentre secondo l'Unesco avevamo la facoltà di celebrare la Giornata Mondiale della Poesia (ma il 21 marzo è anche la Giornata Mondiale contro il Razzismo e la Giornata nazionale Antimafia) moriva alla tenera età di 92 anni il poeta-sceneggiatore-scrittore Tonino Guerra. Se nel cinema il sagace poeta di Sant'Arcangelo di Romagna vanta un curriculum da brividi (ha lavorato con Antonioni e Federico Fellini) nella poesia non finisce di convincermi! Ma del resto leggere poesia è un fatto assolutamente soggettivo ed un'arte personale da affinare, tutti i giorni, con la lettura di poeti e poesie in grado di stupirci e spiazzarci. Come nella pittura si possono apprezzare opere, le più diverse da Michelangelo a Pollock, soltanto educandosi alla visione di arte e artisti, anche nella poesia occorre formarsi. Passare ore intera ad assaggiare i versi dei più distanti poeti. Solo leggendo tantissimo, e dei più disparati generi, possiamo comprendere in quale direzione andare.
Credo fermamente che la regola numero uno per diventare un buon poeta sia soltanto: leggere poesia! Bando alle ciancie: una poesia omaggio allo scomparso poeta romagnolo. Ciao Tonino!
I Bu (I Buoi)
Andé a di acsè mi bu ch'i vaga véa,
che quèl chi à fat i à fatt,
che adèss u s'èra préima se tratour.
E' pianz e' còr ma tòtt, ènca mu mè,
avdai ch'i à lavurè dal mièri d'ann
e adèss i à d'andè véa a tèsta basa
dri ma la còrda lònga de' mazèll.
Ditelo ai miei buoi che l'è finita
che il loro lavoro non ci serve più
che oggi si fa prima col trattore.
E poi commoviamoci pure a pensare alla fatica che hanno fatto per mille anni
mentre eccoli lì
che se ne vanno a testa bassa dietro la corda lunga del macello.
Credo fermamente che la regola numero uno per diventare un buon poeta sia soltanto: leggere poesia! Bando alle ciancie: una poesia omaggio allo scomparso poeta romagnolo. Ciao Tonino!
I Bu (I Buoi)
Andé a di acsè mi bu ch'i vaga véa,
che quèl chi à fat i à fatt,
che adèss u s'èra préima se tratour.
E' pianz e' còr ma tòtt, ènca mu mè,
avdai ch'i à lavurè dal mièri d'ann
e adèss i à d'andè véa a tèsta basa
dri ma la còrda lònga de' mazèll.
Ditelo ai miei buoi che l'è finita
che il loro lavoro non ci serve più
che oggi si fa prima col trattore.
E poi commoviamoci pure a pensare alla fatica che hanno fatto per mille anni
mentre eccoli lì
che se ne vanno a testa bassa dietro la corda lunga del macello.
lunedì 12 marzo 2012
...Haiku giapponesi...
La lunga notte,
il rumore dell'acqua,
dicono quel che penso.
Gochiku
La campana del tempio tace,
ma il suono continua
ad uscire dai fiori
Matsuo Bashõ
il rumore dell'acqua,
dicono quel che penso.
Gochiku
La campana del tempio tace,
ma il suono continua
ad uscire dai fiori
Matsuo Bashõ
giovedì 8 marzo 2012
mercoledì 7 marzo 2012
venerdì 2 marzo 2012
Apriti cuore...di Lucio Dalla
Lucia Dalla è scomparso, ma non nel nulla! Le sue canzoni resteranno per sempre, lui resterà sempre. Non solo nel cuore delle tante genti che abitano questa Italia. Ieri, spontaneamente, tantissimi italiani hanno iniziato a suonare le sue canzoni. Lo hanno ricordato con gioia e tristezza ascoltando e cantando le sue poesie in musica. Migliaia e migliaia di sterei, radio, computer, ipod e cellulari hanno invaso l'etere e la rete. Spettacolare e spontaneo omaggio ad un musicista straordinario. Ciao Lucio!
lunedì 27 febbraio 2012
...di Gabriella Garofalo
Ti rendi conto?
Non più di solo fuoco vivono
l’anima, l’albero delle sue domande,
per la sua luna si fa grazia al cielo-
comunque Dio,
Dio tutti i giorni
dopo anni bastardi e morte sfranta-
vedi, conversano nei bar in blu in rosso,
libere, se le guardi senti
di slancio al padre la creazione:
rami gelidi di neve danno foglie,
scompare la sua fame e rende
vita il bosco agli scomparsi-
solo un attimo, l’avresti mai pensato?
Ma fa tensione-
braccata di luce forse fa esistenza.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questi versi di Gabriella Garofalo. Grazie !
Non più di solo fuoco vivono
l’anima, l’albero delle sue domande,
per la sua luna si fa grazia al cielo-
comunque Dio,
Dio tutti i giorni
dopo anni bastardi e morte sfranta-
vedi, conversano nei bar in blu in rosso,
libere, se le guardi senti
di slancio al padre la creazione:
rami gelidi di neve danno foglie,
scompare la sua fame e rende
vita il bosco agli scomparsi-
solo un attimo, l’avresti mai pensato?
Ma fa tensione-
braccata di luce forse fa esistenza.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questi versi di Gabriella Garofalo. Grazie !
martedì 14 febbraio 2012
I poeti lavorano di notte...di A. Merini
I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere Iddio.
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.
venerdì 10 febbraio 2012
Lo specchio di Sylvia Plath
Sylvia Plath, Antonia Pozzi e Alda Merini. Tre poetesse straordinarie, di epoche diverse con stili e contenuti diversi, che hanno donato al mondo versi straordinari. Eppure nella loro diversità esiste un sottile "filo rosso" che le lega. La malattia mentale e il tentativo di guarire in Sylvia e Alda. Il gesto estremo in Sylvia e nella milanese Antonia Pozzi (1912-1938). Senza voler entrare nel merito di queste biografie sofferte e laceranti...credo che la poesia abbia donato loro la possibilità di aprirsi al mondo offrendo nuovi strumenti di comprensione dell'infinito. E la letteratura mondiale per questo è loro grata.
La statunitense Plath, che amo, morendo purtroppo a 31 anni, non ha avuto la possibilità di fare un percorso di maturità e crescita poetica come la Merini. La tanto osannata Alda (che sta ricevendo celebrazioni postume superiori a quelle ricevute in vita)...ha creato poesia straordinaria nonostante la sofferenza mentale. La sua geniale poesia è il frutto sofferto-gioioso di una lacerante esistenza, e se Sylvia (nella foto) fosse vissuta fino ai giorni nostri avrebbe di certo superato la Merini.
Oggi offro ai lettori una poesia di Sylvia Plath (1932-1963):
Specchio (dalla raccolta "Attraversando l'acqua")
Sono esatto e d'argento, privo di preconcetti.
Qualcunque cosa io veda subito l'inghiottisco
tale e quale senza ombra di amore o disgusto.
Io non sono crudele, ma soltanto veritiero-
quadrangolare occhio di un piccolo iddio.
Il più del tempo rifletto sulla parete di fronte.
E' rosa, macchiettata. Ormai da tanto la guardo che la
sento
un pezzo del mio cuore. Ma lei c'è e non c'è.
Visi e oscurità continuamente ci separano.
Adesso io sono un lago. Su me si china una donna
cercando in me di scoprire quella che lei è realmente.
Poi a quelle bugiarde si volta: alle candele o alla luna.
Io vedo la sua schiena e la rifletto fedelmente.
Me ne ripaga con lacrime e un agitare di mani.
Sono importante per lei. Anche lei viene e va.
Ogni mattina il suo viso si alterna all'oscurità.
In me lei ha annegato una ragazza, da me gli sorge
incontro
giorno dopo giorno una vecchia, pesce mostruoso.
La statunitense Plath, che amo, morendo purtroppo a 31 anni, non ha avuto la possibilità di fare un percorso di maturità e crescita poetica come la Merini. La tanto osannata Alda (che sta ricevendo celebrazioni postume superiori a quelle ricevute in vita)...ha creato poesia straordinaria nonostante la sofferenza mentale. La sua geniale poesia è il frutto sofferto-gioioso di una lacerante esistenza, e se Sylvia (nella foto) fosse vissuta fino ai giorni nostri avrebbe di certo superato la Merini.
Oggi offro ai lettori una poesia di Sylvia Plath (1932-1963):
Specchio (dalla raccolta "Attraversando l'acqua")
Sono esatto e d'argento, privo di preconcetti.
Qualcunque cosa io veda subito l'inghiottisco
tale e quale senza ombra di amore o disgusto.
Io non sono crudele, ma soltanto veritiero-
quadrangolare occhio di un piccolo iddio.
Il più del tempo rifletto sulla parete di fronte.
E' rosa, macchiettata. Ormai da tanto la guardo che la
sento
un pezzo del mio cuore. Ma lei c'è e non c'è.
Visi e oscurità continuamente ci separano.
Adesso io sono un lago. Su me si china una donna
cercando in me di scoprire quella che lei è realmente.
Poi a quelle bugiarde si volta: alle candele o alla luna.
Io vedo la sua schiena e la rifletto fedelmente.
Me ne ripaga con lacrime e un agitare di mani.
Sono importante per lei. Anche lei viene e va.
Ogni mattina il suo viso si alterna all'oscurità.
In me lei ha annegato una ragazza, da me gli sorge
incontro
giorno dopo giorno una vecchia, pesce mostruoso.
mercoledì 8 febbraio 2012
...Dono di Czeslav Milosz
Un giorno così bello
la nebbia s’è alzata presto
e ho lavorato in giardino
i colibrì si fermavano sui fiori di caprifoglio
non c’era cosa al mondo che volessi possedere
non conoscevo nessuno degno di essere invidiato
qualunque torto avessi subito
l’ho dimenticato
pensare che una volta era lo stesso
non m’imbarazzava
nel corpo non sentivo alcun dolore
quando raddrizzavo la schiena
vedevo il mare azzurro e le vele.
la nebbia s’è alzata presto
e ho lavorato in giardino
i colibrì si fermavano sui fiori di caprifoglio
non c’era cosa al mondo che volessi possedere
non conoscevo nessuno degno di essere invidiato
qualunque torto avessi subito
l’ho dimenticato
pensare che una volta era lo stesso
non m’imbarazzava
nel corpo non sentivo alcun dolore
quando raddrizzavo la schiena
vedevo il mare azzurro e le vele.
venerdì 3 febbraio 2012
3600 visitatori da tutto il mondo!
Cari lettori e amanti della poesia, con orgoglio e voglia di crescere, vi comunico che il blog..."Una poesia al giorno" ha superato, in un annetto circa, le 3.600 visite.
Le poesie postate sono state lette un po' in tutto il mondo: 3.133 visite provengono dall'Italia, 200 tonde-tonde dagli USA, 85 dalla Germania, 16 dalla Russia, 13 dalla Svizzera, 8 dall'Ucraina, 7 dal Cile...e poi seguono Francia, Belgio, Spagna, India, Filippine, Ecuador...Insomma un piccolo successo internazionale.
Continuiamo a fare il giro del mondo, allora, con la poesia! Nel ringraziarvi tutti aggiungo che il poeta più letto ed amato sul nostro blog è Giuseppe Ungaretti...che guida la classifica dei post più letti con 233 visite - con la poesia "Prato" - al secondo posto: sempre lui con la poesia "Senza più peso" (130 visite). Sul terzo gradino del podio Bertolt Brecht con "Amare il mondo".
Gli accessi arrivano soprattutto da google (che ringraziamo per l'ospitalità) e dagli amici di facebook!
Ciao e buona lettura a tutti!
Enrico
Le poesie postate sono state lette un po' in tutto il mondo: 3.133 visite provengono dall'Italia, 200 tonde-tonde dagli USA, 85 dalla Germania, 16 dalla Russia, 13 dalla Svizzera, 8 dall'Ucraina, 7 dal Cile...e poi seguono Francia, Belgio, Spagna, India, Filippine, Ecuador...Insomma un piccolo successo internazionale.
Continuiamo a fare il giro del mondo, allora, con la poesia! Nel ringraziarvi tutti aggiungo che il poeta più letto ed amato sul nostro blog è Giuseppe Ungaretti...che guida la classifica dei post più letti con 233 visite - con la poesia "Prato" - al secondo posto: sempre lui con la poesia "Senza più peso" (130 visite). Sul terzo gradino del podio Bertolt Brecht con "Amare il mondo".
Gli accessi arrivano soprattutto da google (che ringraziamo per l'ospitalità) e dagli amici di facebook!
Ciao e buona lettura a tutti!
Enrico
giovedì 2 febbraio 2012
Addio alla Szymborska
E' scomparsa, in Polonia, la poetessa Wislawa Szymborska. Aveva sulle spalle 88 primavere e una straordinaria collezione di poesie. Nel 1996 aveva vinto il Nobel. Tra le migliori nel mondo, con una penna lieve e tagliente ci mancherà....
"Quì giace come virgola antiquata,
l'autrice di qualche poesia.
La terra l'ha degnata
dell'eterno riposo, sebbene la defunta,
dai gruppi letterari stesse ben distante..."
E' l'epigrafe che lei stessa scrisse nel 1962!
"Quì giace come virgola antiquata,
l'autrice di qualche poesia.
La terra l'ha degnata
dell'eterno riposo, sebbene la defunta,
dai gruppi letterari stesse ben distante..."
E' l'epigrafe che lei stessa scrisse nel 1962!
venerdì 27 gennaio 2012
venerdì 20 gennaio 2012
Amore dopo amore...di Derek Walcott
Scena tratta dal film "La febbre" di G. D'Alatri - interprete principale Fabio Volo
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